Se
fosse dotata di un orgoglio, la parola “condivisione” avrebbe di che vantarsi
per la crescita esponenziale di consensi dovuta al grande utilizzo, legata soprattutto
all'era dei social media.
Attraverso
Facebook, WhatsApp, Twitter, Instagram e simili, condividiamo ricette
culinarie, pensieri estemporanei, foto di vacanze, petizioni, facce buffe,
animali, video, brani musicali e chi più ne ha...
Lungi
dal voler demonizzare queste forme di condivisione, faremmo bene a sottolineare
che esse sono evoluzioni del significato di quella parola che, fino a non
moltissimo tempo fa, non avremmo potuto che immaginare e, magari, solo se
dotati di una grande fantasia.
Prima
dell'era digitale, in qualunque modo si esprimesse il concetto di condivisione,
nella maggior parte dei casi, questo presupponeva una forma di contatto
“fisico”, qualcosa di tangibile. Che fosse la condivisione di opinioni o di
informazioni, attraverso la carta stampata; di emozioni, attraverso una lettera
o una cartolina; di un cibo; di momenti e di riflessioni davanti a una tazza di
tè, con sguardi e con sfumature di voce che comunicano più delle parole. E che
dire, poi, della condivisione di un progetto per realizzare qualcosa di
concreto?
Questi
tipi di condivisione, che potremmo definire “tradizionali”, sono e rimangono un
valido strumento per rafforzare i legami sociali e per ampliare la conoscenza
degli altri come pure di se stessi.
E
sulla scia delle buone pratiche di condivisione tradizionale, mescolate a
quelle più “social”, la Banca del Tempo “Il tempo è nelle tue mani”, di
Caponago, si è lasciata ispirare dall'iniziativa di Trivento, definita “città
dell'uncinetto”, iniziativa che nel 2018 ha letteralmente spopolato e che ha
dato vita a ulteriori progetti simili ma decisamente originali.
In
pratica, innumerevoli donne unite dal progetto comune di creare migliaia e
migliaia di “mattonelle” all'uncinetto, a formare un lunghissimo tappeto (640
metri), sia per scopo di beneficenza sia per rilanciare il patrimonio
monumentale e paesaggistico della cittadina in provincia di Campobasso.
A
Caponago, la BdT ha voluto emulare la seconda declinazione di quest'impresa
molisana: realizzare un albero di Natale interamente composto di mattonelle.
L'iniziativa è stata battezzata “Caloriamo Caponago – Uniti dal calore di un
filo di colore”.
Il via
è stato dato prima dell'estate, direttamente dalle socie della Banca del Tempo;
ma non molto è passato prima che l'impresa si diffondesse a macchia d'olio:
sempre più donne, dentro e fuori l'associazione, hanno contribuito
entusiasticamente ad arricchire il patrimonio di mattonelle necessario
all'impresa. Sentirsi parte attiva di un progetto condiviso è stata la scintilla
che ha acceso in tutte loro l'entusiasmo e la volontà di contribuire
alacremente e generosamente.
Ovviamente
le iniziative organizzate dalla BdT di Caponago non si fermano qui e anzi
abbracciano tutta una serie di attività ad ampio respiro.
Dall'attenzione
per l'ambiente, con campagne di pulizia del territorio comunale, a
collaborazioni con altre Banche del Tempo, per condividere esperienze, idee e
momenti di sana convivialità; dal riciclo dei beni, con giornate dedicate al
baratto, a serate di divulgazione culturale; da eventi per celebrare lo
scandire delle stagioni, come “è tempo di verza” (quest'anno il 16 novembre),
alla BdT Young, con le innumerevoli attività organizzate per e con i bambini.
Un
interessante progetto al quale la BdT di Caponago ha in programma di dedicarsi
a breve è quello che risponde alla sempre maggiore necessità di una capillare
consapevolezza ambientale. Attraverso un questionario di sensibilizzazione da
lanciare sul territorio, l'intento sarà di fare misurare a ciascun caponaghese
la propria impronta ecologica affinché si adoperi poi concretamente per
abbassarla.
Diversi
sono i canali attraverso i quali l'associazione pensa di realizzare
quest'interessante progetto: proporre il questionario di sensibilizzazione ai
bambini e ragazzi della BdT (BdT Young) e alle loro famiglie, definendo con
loro delle azioni da intraprendere e monitorare su base mensile. Poi, offrire
alla scuola primaria e secondaria il questionario e tutto il relativo
materiale, affinché il messaggio si possa affiancare a tutte le altre lodevoli
iniziative sul tema messe in atto dai docenti, per rafforzare il concetto di
urgenza circa la presa di coscienza sul tema dell'ambiente e della propria
impronta ecologica. Inoltre, collaborare con la biblioteca per diffondere il
questionario e i suoi intenti, come pure organizzare serate per coinvolgere la
cittadinanza.
Momenti
di valutazione sul miglioramento delle proprie abitudini concluderanno il
percorso.
Diventare
maggiormente coscienti di quante risorse della terra consumiamo attraverso le
nostre abitudini quotidiane è l'unico punto di partenza per operare dei
cambiamenti significativi in quanto singoli, e per richiedere a chi ci governa
ad ogni livello di adoperarsi per fare altrettanto per l'intera collettività, presente
e futura.
Da un pensiero nasce un'azione, dall'azione
nasce un'abitudine e da questa nasce un carattere che genera un destino.
Condividere
degli intenti con consapevolezza rende possibile ogni cambiamento.
Bdt Caponago “Il tempo è nelle tue Mani”, Antonia Oteri
Pagina
Facebook: “Banca del tempo Caponago”; sito: www.bdtcaponago.org;
contatti: bdtcaponago@gmail.com
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